Ogni volta una tappa.

Riconosciamo che nella vita personale e comunitaria di ciascuno/a di noi è in atto un cammino, che ci è difficile definire se di crescita, di maturazione o che altro, ma certamente di costante ricerca e cambiamento. Era già avviato, magari inconsciamente, quando abbiamo scelto di entrare nella comunità di base, dove le pratiche di autocoscienza, prima nei gruppi donne e poi anche nei gruppi uomini, hanno dato consapevolezza ulteriore alla nostra ricerca di responsabile autonomia.
Questo cammino è in quotidiano sviluppo e ogni avvenimento non ne è che una tappa. Ogni tappa si lega alle precedenti nell’impasto unitario che è il nostro corpo, senziente e pensante, immerso nel contesto emozionale, altrettanto unitario, che è l’insieme dei corpi di donne e uomini che camminano con noi.
Tappe di questo percorso sono anche, ad esempio, testi e letture occasionali che ci sorprendono per il loro legame più o meno evidente con il nostro cammino. Quante volte ci siamo confrontati/e, ad esempio, sul tema del “maestro”, del necessario “riconoscimento di maestri e maestre” per la nostra vita!… A pagina 164 del libro La profezia della curandera
leggiamo:

“(…) ‘Tu sei la mia discepola e io il tuo istruttore’ ribadì.

‘No, tu non sei semplicemente il mio istruttore o il mio educatore: tu sei il mio maestro, la mia guida. Sei un saggio, un grande uomo in abiti umili’ ribattè lei. ‘E io ti stimo e ho fiducia in te’.

‘Non sono un maestro. Un uomo può essere solamente un istruttore o un educatore, ma non può insegnare l’amore. Solo una donna può giungere a essere una maestra perché lei, nel silenzio e con grande pazienza, sa guidare, sa trasmettere le sue conoscenze. Guida con il suo esempio, senza dover ricorrere alle parole. Un maestro non predica, insegna con l’esempio della sua vita. Forse un giorno, quando avrai finalmente incontrato te stessa, anche tu sarai in grado di diventare una maestra e qualsiasi uomo potrebbe essere tuo discepolo’ obiettò lui alzandosi in piedi. Rimasero in silenzio poi, improvvisamente, lui si ritirò”.

bp
Hernàn Huarache Mamani, La profezia della curandera, PIEMME ed., Milano 2008. Il titolo dell’edizione italiana non traduce l’originale “Kantu. El poder de le mujer”. E’ un peccato…